THE POWER OF NON FORMAL EDUCATION (Erasmus+, Salto Training Course, Paessi Bassi, De Glind, 23-28 January 2017)
THE POWER OF NON FORMAL EDUCATION (Erasmus+, Salto Training Course, Paessi Bassi, De Glind, 23-28 January 2017)
Dal 23 al 28 gennaio 2017 eiBò! ha preso parte al Training Course organizzato da SALTO, nei Paesi Bassi a De Glind, dal titolo “The Power of Non Formal Education”.
Il corso è stato organizzato in un luogo completamente immerso nella natura e nella quiete della campagna olandese, i formatori sono stati eccezionali, preparatissimi professionalmente e allo stesso tempo sempre disponibili a rispondere a curiosità, dubbi e a curare le relazioni anche nei momenti informali.
Gli obiettivi del corso:-
migliorare l'impatto dell'Educazione non Formale in termini di principi e metodologie, al fine da attivare quel processo di empowerment nei giovani affinché possano essere e diventare attori protagonisti nella società;
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far riflettere e far sentire ai partecipanti il potere dell'Educazione non Formale attraverso la sperimentazione diretta di diverse attività non formali;
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comprendere la diversità di utilizzo e percezione della NFE nei diversi Paesi in Europa;
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esplorare i punti di contatto e la complementarità tra Educazione Formale ed Educazione non Formale
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lottare contro lo sviluppo di pratiche ed approcci di consumo della NFE
il corso si è articolato in diverse fasi:
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ESPLORAZIONE: si è partiti dall'esplorazione del concetto di NFE nelle diverse realtà. Si è lavorato sulla differenza tra educazione formale, non formale ed informale, sono state analizzate alcune attività nell'ambito dell'Educazione non Formale sperimentando in prima persona il piacere di imparare divertendosi;
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SCOPERTA: del Corso di formazione, del luogo in cui eravamo, dei partecipanti anche attraverso una serata interculturale;
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APPLICAZIONE: si è lavorato sull'applicazione dei diversi concetti emersi attraverso lo svolgimento di attività specifiche di simulazione della realtà (Plan B, Power to the People, One step forward);
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VALUTAZIONE: abbiamo lavorato sulla questione del riconoscimento dell'Educazione non Formale in Europa, ci è stato presentato lo Youth Pass, abbiamo riflettuto sulle diverse modalità di apprendimento e sul riconoscimento delle competenze acquisite, abbiamo avuto modo di condividere esperienze e buone prassi provando a trasferire quanto emerso/appreso durante il corso nelle nostre realtà, elaborando un preciso piano di azione, infine si è lavorato su valutazione finale e self-assesment.
Il corso ha seguito un approccio olistico basato sul metodo delle 3H (Head, Heart, Hands) che prevede l'interazione tra le dimensioni cognitive, affettive e pratiche dell'apprendimento. Grazie a questo modalità abbiamo avuto modo di vivere a 360° un'esperienza più che interattiva che ci ha coinvolto e stimolato continuamente a partecipare attivamente in tutte le fasi del corso.
Sono state esplorate numerose tematiche attraverso attività, esercizi, simulazioni in gruppo e momenti di riflessione individuale.
Persona- processo- prodotto, ovvero quanto è importante nelle attività e nei progetti che facciamo, coinvolgere i giovani sin dalle prime fasi, far si che i loro bisogni ed i loro interessi siano ascoltati e soddisfatti, avendo allo stesso tempo cura del processo, e dei risultati, in una costante ricerca di un equilibrio tra i vertici di questa immaginaria triangolazione.
È stato un continuo problematizzare: organizziamo le attività ed usiamo i giovani per soddisfare i nostri interessi/obiettivi o ascoltiamo e aiutiamo i giovani a realizzare i loro? Siamo in grado di spiegare concretamente quanto facciamo ai nostri interlocutori (politici, colleghi, coordinatori, amici, etc.) ? Quanto curiamo la valutazione? Travolti dalla quotidianità, quante volte ci soffermiamo a riflettere sul significato delle nostre azioni e del loro impatto? Quanto e come riusciamo a far prendere coscienza, ai giovani coinvolti nelle nostre attività/progetti, rispetto a quanto e cosa hanno imparato, su cosa si portano a casa e su come possano utilizzare queste competenze?
Riflettere su come stereotipi e pregiudizi inconsciamente possono influire sulle nostre azioni e valutazioni. Tener conto che ci sono diversi modi di apprendere e che ciò può condizionare l'esito delle nostre attività/progetti.
Le attività di simulazione della realtà infine ci hanno costretto a metterci in gioco a livello personale in termini valoriali, etici ed affettivi, sperimentando concretamente emozioni, sentimenti, gioie e frustrazioni.
È stata un'opportunità a dir poco straordinaria, ora aspettiamo i prossimo appuntamenti per mettere a frutto questa bellissima esperienza!